(Maryam, 13)

Tenerezza da parte Nostra e purezza.

(Corano- Maryam, 13)

martedì 27 febbraio 2018

Le azioni valgono secondo le intenzioni...

Abu Hafs Omar ibn al-Khattab (Allah si compiaccia di lui) ha detto: Ho sentito dire al messaggero di Allah (pace su di lui): "Le azioni valgono secondo le intenzioni ed ogni uomo avrà secondo il suo intento. Chi emigra per Allah e il suo messaggero sappia che la sua emigrazione vale come fatta per Allah e il suo messaggero; mentre chi emigra per avere dei benefici materiali o per sposare una donna, sappia che la sua emigrazione vale per lo scopo per cui è emigrato."

Riportato nel Sahih al-Bukhari e nel Sahih Muslim.

Questo è il primo hadith che al-Bukhari riporta del suo Sahih, ed è un hadith fondamentale per la Shari’ah (Legge Islamica). Di seguito ecco come, alcuni grandi sapienti del passato, ne hanno parlato:

Al-Shafi’i disse: “Questo hadith contiene un terzo della conoscenza. Si applica a 70 diverse branche della legge islamica.”

Ahmad ibn Hambal disse: “I principi dell’Islam si rifanno a tre ahadith: il hadith riportato da ‘Umar, per il quale le azioni valgono secondo le intenzioni, quello di ‘Aisha, che afferma che qualsiasi azione non conforme agli insegnamenti sarà respinta, e quello di al-Nu’man ibn Bashir, che afferma che ciò che non è lecito è evidente e ciò che è illecito è evidente.”

Al-Hakim riportò che Ahmad menzionò il hadith che afferma che le azioni valgono secondo le intenzioni, quello che afferma che il concepimento di ognuno di noi avviene  nel ventre di sua madre in quaranta giorni, e quello che afferma che qualsiasi azione non conforme agli insegnamenti sarà respinta e che disse: “Sarebbe appropriato menzionare questi tre ahadith all’inizio di ogni libro, su questa materia, in quanto sono le fondamenta [della scienza n.d.t.] dell’hadith.”

Abu Dawud disse: “Ho scrutinato gli ahadith con la loro catena di trasmissione, ed ho messo insieme 4000 ahadith. Poi li ho esaminati ancora ed ho capito che tutti questi ahadith si reggevano su quattro: il hadith di al-Nu’man ibn Bashir, che afferma che ciò che non è lecito è evidente e ciò che è illecito è evidente, quello di ‘Umar per il quale le azioni valgono secondo le intenzioni, quello di Abu Hurayrah che dice cha Allah è buono ed accetta solo quello che è buono, e il hadith che afferma che un buon musulmano evita ciò che non lo riguarda. Ognuno di questi ahadith costituisce un quarto della nostra conoscenza.”

Questo detto si riferisce a un evento in particolare?
Dopo che i Musulmani si stabilirono a Medina, divenne un dovere religioso per tutti i Credenti, che erano in grado di farlo, lasciare le loro case per migrare a Medina. A quel tempo Medina era l’unica città musulmana al mondo, e l’unico luogo sulla Terra, dove i Musulmani avevano la libertà di praticare la propria religione. Inoltre lì sarebbero stati beneficiari della guida e dell’insegnamento diretto del Messaggero di Allah sallallahu ‘aleyhi wa sallam. Dopo la conquista della città della Mecca fu tolto l’obbligo, per i musulmani, di spostarsi a Medina.
La migrazione era un grande atto di fede, meritevole di una grande ricompensa da parte di Allah subhanahu wa ta'ala. Per una persona lasciare la propria terra natia e la propria famiglia è un sacrificio enorme, ma i musulmani lo fecero per l’immenso amore che provavano per Allah subhanahu wa ta'ala.
E’ stato narrato che un uomo chiese la mano di una donna chiamata Umm Qays, e che lei rifiutò di sposarlo se non si fosse trasferito a Medina. Così lui parti e la sposò a Medina, diventando conosciuto come “colui che emigra per Umm Qays”.
In Fath al Bari, il suo commentario al Sahih al-Bukhari, ibn Hajar al-``Asqalânî afferma che la storia di “colui che emigra per Umm Qays” è autentica, infatti, la sua catena di trasmissione soddisfa tutti i criteri di autenticità richiesti da al-Bukhari e Muslim (che sono i più restrittivi mai stati chiesti dagli scienziati del hadith n.d.r.). Ma ibn Hajar fa, anche, notare che non vi sono prove che indichino che il Profeta sallallahu ‘aleyhi wa sallam si stesse riferendo a questo episodio quando disse “Le azioni valgono secondo le intenzioni…”
In ogni caso questo hadith ha un significato generale, intende coprire molti casi, e si collega a ogni azione che ha, o dovrebbe avere, uno scopo.

Cosa s’intende con “intenzioni”?
Con intenzione ci si riferisce a che azione una persona vuole fare o cosa intende raggiungere con quell’azione.
Quando parlano di intenzione, o anche al-Niyyah, gli studiosi dell’Islam ne danno due definizioni:

·         la niyyah distingue un atto di adorazione da un altro. Ad esempio, distinguere la preghiera del mezzogiorno e quella del pomeriggio, o il digiuno volontario da quello di Ramadan, e tutti gli atti di adorazione da ogni azione che potrebbe somigliarli, ad esempio distinguere il bagno per la purificazione rituale (ghusl) da un bagno fatto solo per rinfrescarsi;

·         la niyyah si riferisce ai diversi obbiettivi, o desideri, che altro non sono che il perché si fa un’azione. Ad esempio, una cosa stata fatta solo ed esclusivamente per compiacere Allah, o è stata fatta in parte per Allah e in parte per qualcun altro?

In questo detto il Profeta sallallahu ‘aleyhi wa sallam si riferiva al secondo significato, lo stesso al quale si riferiscono le seguenti ayat del Corano:

…Tra di voi ci sono alcuni che desiderano i beni di questo mondo e ce ne sono altri che bramano quelli dell'altro…

al-Imran (La Famiglia di Imran) 3, 152.

persevera insieme con coloro che invocano il loro Signore al mattino e alla sera, desiderando il Suo Volto. Non vadano, oltre loro, i tuoi occhi, in cerca degli agi di questa vita…

Al-Kahf (La Caverna) 18, 28.

ibn Hajar afferma che nella maggior parte dei casi quando il Profeta sallallahu ‘aleyhi wa sallam e le prime generazioni di Musulmani parlavano delle intenzioni, si riferivano a se un’azione fosse fatta unicamente e sinceramente per Allah subhanahu wa ta'ala o meno.

La relazione tra azione e intenzione.
I sapienti differiscono sul reale significato di “Le azioni valgono secondo le intenzioni…”.
Alcuni tra gli studiosi più recenti hanno avanzato l’idea che si riferisca alle azioni che sono corrette, valide e accettate nell’Islam. Quest’interpretazione restringe il significato del hadith a dei specifici atti di adorazione, che richiedono l’intenzione per essere accettati, e degni di essere ricompensati, come la preghiera, il digiuno, e la emigrazione obbligatoria a Medina.
Per quanto riguarda le altre attività, come mangiare e bere, o persino atti virtuosi come essere degni della fiducia di una persona, non fanno parte delle cose alle quali si riferirebbe questo hadith; se accettassimo quest’interpretazione.
Altri sono dell’opinione che questo detto abbia un significato generale. Questa è l’opinione più corretta, ed è quella della maggioranza dei sapienti, specialmente dei primi.
Ahmad ibn Hambal disse: “Io preferisco quella che quando qualcuno fa, una qualsiasi azione, che sia la preghiera, il digiuno, la carità, o qualsiasi altra azione virtuosa, la sua intenzione dovrebbe sempre precedere la sua azione, perché il Profeta disse: ‘Le azioni valgono secondo le intenzioni…’”
Seguendo quest’interpretazione, il hadith si riferisce a tutte le nostre azioni, in quanto ogni cosa che facciamo ha sempre un intenzione. Quando il Profeta sallallahu ‘aleyhi wa sallam disse: “ed ogni uomo avrà secondo il suo intento”, ci stava informando delle implicazioni di questo nella legge sacra. Se una persona fa un’azione buona e corretta con delle buone intenzioni, allora la sua azione sarà buona e verrà ricompensata; ma se fa la stessa azione per un motivo cattivo, allora la sua azione sarà cattiva e meriterà una punizione. Allo stesso modo se una persona fa una cosa lecita, senza l’intenzione di fare una cosa buona o cattiva, ma solo con l’intenzione di fare una cosa permessa, allora non meriterà né una ricompensa né una punizione.
Le azioni possono essere intrinsecamente buone o cattive, ma una persona meriterà una ricompensa per le sue buone azioni solo se le avrà fatte per amore di Allah subhanahu wa ta'ala, e senza altri motivi.
Allah subhanahu wa ta'ala dice:

Non c'è nulla di buono in molti dei loro conciliaboli, eccezion fatta per chi ordina un'elemosina o una buona azione o la riconciliazione tra gli uomini. A chi fa questo per compiacimento di Allah, daremo ricompensa immensa.

An-Nisâ' (Le Donne) 4, 114.

Nel commento a questo versetto, ibn Rajab, sostiene che Allah subhanahu wa ta'ala dice che l'elemosina, una buona azione o la riconciliazione tra gli uomini, sono intrinsecamente buone, e questo perché tali azioni giovano alle persone. Ma, Allah subhanahu wa ta'ala, promette una ricompensa solo a chi le compie cercando il “compiacimento di Allah”. Quindi se una persona compie queste azioni, buone e benefiche, per amore di Allah subhanahu wa ta'ala, allora saranno buone sia per chi le compie sia per le persone che ne hanno beneficiato. Se, invece, avesse altri motivi, allora queste azioni non saranno buone per lui. Inoltre una persona che prega, digiuna, o invoca i nomi di Allah, con intenzioni diverse, sta facendo delle azioni che non hanno alcun bene. Chi compie questi atti in maniera simile sta solo guadagnando peccati. E allo stesso tempo, le sue azioni non stanno portando il minimo beneficio a nessun altro.

Cattive azioni e buone intenzioni.
Com’è stato riportato in precedenza Ahmad ibn Hambal disse: “I principi dell’Islam si rifanno a tre ahadith: il hadith riportato da ‘Umar, per il quale le azioni valgono secondo le intenzioni, quello di ‘Aisha, che afferma che qualsiasi azione non conforme agli insegnamenti sarà respinta, e quello di al-Nu’man ibn Bashir, che afferma che ciò che non è lecito è evidente e ciò che è illecito è evidente.”
Aver affermato che i principi dell’Islam si rifanno a questi tre ahadith è veramente una scelta molta arguta. Il primo (Le azioni valgono secondo le intenzioni) ci insegna che nell’Islam ogni cosa che facciamo, avrà valore solo se è stata ispirata da intenzioni pure, dobbiamo fare quello che facciamo solamente per compiacere Allah subhanahu wa ta'ala. Il secondo detto (qualsiasi azione non conforme agli insegnamenti sarà respinta) ci presenta la seconda condizione che un’azione deve soddisfare affinché sia ammissibile per l’Islam, e cioè che debba essere conforme a quel che è prescritto nel Corano e nella Sunnah. Non può essere qualcosa d’illecito, e nel caso di un atto di adorazione “rituale”, ci dev’essere stato prescritto da Allah subhanahu wa ta'ala e dal Suo Messaggero.
Se una persona agisse, con le migliori intenzioni ma, facendo una cosa contraria agli insegnamenti islamici, allora quest’azione sarebbe respinta. Delle buone intenzioni sono una condizione necessaria affinché, una buona azione, sia accettata, ma non sono sufficienti. Quello che facciamo dovrà essere intrinsecamente corretto.
Una buona intenzione unita a un atto illecito è un’accoppiata molto pericolosa, infatti, una persona che fa una cosa proibita, come un’innovazione negli atti di adorazione, pensando di star facendo qualcosa di buono, continuerà a fare quel che fa senza mai sentire il bisogno di pentirsi. D’altro canto un peccatore che sa di star facendo una cosa illecita ha il vantaggio di essere in grado di pentirsi per i suoi errori in futuro, senza avere alcuna illusione su quello che sta facendo.

Chi emigra per Allah e il suo messaggero…
Dopo aver enunciato il principio che un’azione vale in base alle motivazioni per cui è stata fatta, il Profeta sallallahu ‘aleyhi wa sallam ne ha dato un esempio concreto, ed è l’esempio di una cosa che all’apparenza è uguale per tutti quelli che la fanno, ma che in realtà può essere fatta per ragioni molto differenti tra di loro.
L’emigrazione da Mecca a Medina era l’emigrazione dalla patria dei non credenti alla patria dell’Islam, chiunque intraprendesse quel viaggio seguendo l’amore che provava per l’Islam con il desiderio di praticarlo e di compiacere Allah subhanahu wa ta'ala e il Suo Messaggero sallallahu ‘aleyhi wa sallam, stava mettendo in pratica un importantissimo atto di adorazione meritevole di un enorme ricompensa.
Ma chi migrava dalla patria dei non credenti alla patria dell’Islam per i propri affari o per altri benefici terreni, allora non stava facendo un atto di adorazione, ma solamente un viaggio d’affari. Ci sono molte ragioni per le quali le persone lasciano la propria terra d’origine e si stabiliscono in un altro paese, alcune di queste sono lecite, mentre altre non lo sono. Alcune sono degne di essere ricompensate. Ed è per questo che il Messaggero di Allah disse: “la sua emigrazione vale per lo scopo per cui è emigrato”.
Se una persona viaggia in un altro paese per potersi dedicare ad atti indecenti e peccaminosi che nel suo paese non gli sarebbero accessibili, allora il suo viaggio sarà peccaminoso fin dal momento in cui l’ha iniziato.
D’altra parte se una persona si traferisce in un posto dove pensa che i suoi affari saranno più proficui, non sta compiendo né un atto di adorazione né un atto peccaminoso, ma egli sta semplicemente seguendo i suoi interessi terreni. Lo stesso può essere detto per un uomo che va in un altro paese per sposare la sua amata.
Vi sono molte altre ragioni, per emigrare, che possono essere virtuose e che saranno ricompensate. Prendiamo ad esempio un uomo che vive in un paese, magari anche musulmano, in cui ha la libertà di praticare la religione e in cui si trova bene. Ma che si ritrova ad affrontare un grande problema, non riesce a trovare una brava ragazza musulmana da sposare, e lui è un giovane che ha paura di cadere nel peccato. Ma sa che spostandosi in un altro luogo riuscirà a sposarsi più facilmente, per cui lascia la sua terra per un posto in cui riuscirà a sposarsi e a salvaguardare se stesso dal peccato. Questo ragazzo sta emigrando per sposarsi, sebbene possiamo immaginare che la sua ricompensa non sarà uguale a quella di chi si sposta per incrementare la sua fede, è comunque un atto fatto per compiacere Allah subhanahu wa ta'ala, e come tale sarà ricompensato.

Il rischio di non essere sinceri.
Quando un ipocrita fa un qualsiasi atto di devozione, egli lo fa semplicemente per mostrarlo agli altri. Non crede in Allah subhanahu wa ta'ala, prega e fa delle opere di bene solo per piacere alla gente. Nel Corano, Allah subhanahu wa ta'ala li descrive come segue:

Sì, gli ipocriti credono di ingannare Allah, ma è Lui che li inganna. Quando si levano per l'orazione lo fanno con pigrizia e ostentazione nei confronti della gente, a malapena si ricordano di Allah,

An-Nisâ' (Le Donne) 4, 142.

Tuttavia, anche un credente corre il rischio di cadere in questo tipo falsità, sebbene non nella stessa maniera di un ipocrita, per questo dobbiamo sempre chiederci se le nostre intenzioni sono veramente pure.
La più grande minaccia alla nostra devozione è la falsità, possiamo fare la più nobile delle azioni e il più grande dei sacrifici, ma se le non nostre intenzioni non sono giuste, questi atti verranno spogliati di ogni virtù. Quest’ atteggiamento può far si che, nel Giorno del Giudizio, una persona non abbia buone azioni sul piatto della bilancia, come è stato raccontato nel seguente detto

Il Messaggero di Allah sallallahu ‘aleyhi wa sallam disse: “La prima persona che sarà giudicata nel Giorno della resurrezione sarà un uomo morto come martire. Sarà portato avanti e Allah gli dirà ricontare le sue benedizioni ed egli lo farà. Poi Allah chiederà: ‘Cos’hai fatto per avere queste benedizioni?’ Ed egli dirà ‘Ho combattuto in nome Tuo fino a quando non sono stato martirizzato’ Allora Allah risponderà ‘Stai mentendo! Tu hai combattuto perché la gente ti avrebbe chiamato coraggioso, e, infatti, ti chiamarono così.’ Poi verrà preso e trascinato sulla faccia finche non sarà gettato nell’Inferno. Un altro sarà un uomo che ha acquisito conoscenza e l’hai impartita ed ha recitato il Corano. Verrà portato avanti ed Allah gli dirà ricontare le sue benedizioni ed egli lo farà. Poi Allah chiederà: ‘Cos’hai fatto per avere queste benedizioni?’ ed egli dirà  ‘Ho acquisito conoscenza e l’ho impartita e recitai il Corano per amore tuo.’  E Allah dirà ‘Stai mentendo! Hai acquisito conoscenza così la gente avrebbe detto che eri un uomo istruito e recitasti il Corano così la gente avrebbe detto che eri un bravo recitatore. Infatti, loro dissero queste cose.’ Poi verrà preso e trascinato sulla faccia finche non sarà gettato nell’Inferno. Un altro sarà un uomo che Allah avrà arricchito con tutte le ricchezze. Sarà portato avanti e Allah gli dirà ricontare le sue benedizioni ed egli lo farà. Poi Allah chiederà: ‘Cos’hai fatto per avere queste benedizioni?’ Ed egli dirà ‘Ho speso per amore tuo in ogni cosa in cui Tu volevi che fossero spesi soldi.’ ’  Ed Allah dirà ‘Stai mentendo! Lo hai fatto perché la gente ti chiamasse generoso, e infatti, lo fecero.’ Poi verrà preso e trascinato sulla faccia finche non sarà gettato nell’Inferno.”

Riportato nel Sahih Muslim.

In un altro hadith

Il Profeta sallallahu ‘aleyhi wa sallam disse: “Allah, il Benedetto e il Sublime, dice: ‘Non ho bisogno di associati. Chi fa un’azione per compiacere un altro altre a me, io lascio che la sua azione sia per l’altro.’”

Riportato nel Sahih Muslim.

Rischiamo tutti, prima o dopo, di trovarci in una situazione simile, persino i primi musulmani temevano di cadere in questo tipo do ipocrisia. Riferendosi alla tendenza di mostrarsi, Al-Hasan al-Basri disse: “Per coLui nelle cui mani è la mia anima. Nessuno si sente sicuro su questo eccetto un ipocrita e nessuno ne ha paura se non un credente.” 
Allah subhanahu wa ta'ala dice:

…ché rischiereste di rendere vane le opere vostre a vostra insaputa.

Al-Hujurât (Le Stanze Intime)  49, 2.

Questo ci porta a una domanda molto importante, come saranno valutate le nostre opere, dal momento in cui il desiderio di mostrarci s’intrufola nel nostro cuore?
Non vi è disaccordo sul fatto che se una persona fa una cosa con l’intento di mostrarsi agli altri, allora la sua azione sarà privata di tutti i benefici. Ma se in origini una persona avesse avuto delle intenzioni pure, e solo dopo le fosse venuto il desiderio di far mostra di se?
Non vi è dubbio che se una persona è sincera nella sua adorazione e a un certo punto ha il desiderio di vantarsi e riesce a sopprimerlo, allora la sua fede è salda. Fa parte dello sforzo che ogni musulmano deve fare, questi desideri malefici possono sempre assalirci ma l’importante è come noi li affrontiamo.
Un musulmano dovrebbe interrogarsi sempre sulle sue intenzioni, e non dovrebbe mai smettere di fare buone azioni con la scusa che sta provando a correggere le sue intenzioni. Proprio come le azioni non hanno valore senza le giuste intenzioni, anche le intenzioni non hanno valore se non sono seguite da delle giuste azioni. Per questo un Musulmano dovrebbe essere costante nel compiere buone azioni…
Il Profeta sallallahu ‘aleyhi wa sallam insegnò ad Abu Bakr una supplica con la quale possiamo chiedere perdono ad Allah subhanahu wa ta'ala quando l’ipocrisia ci colpisce inaspettatamente:

يا أبا بكر للشرك فيكم أخفى من دبيب النمل] فقال أبو بكر:" وهل الشرك إلا من جعل مع الله إلها آخر" قال النبي صلى الله عليه وسلم:[ والذي نفسي بيده للشرك أخفى من دبيب النمل ألا أدلك على شيء إذا قلته ذهب عنك قليله وكثيره قال
قل اللهم إني أعوذ بك أن أشرك بك وأنا أعلم وأستغفرك لما لا أعلم

Allaahumma innee ‘aoothu bika an ushrika bika shaiann wa anaa a’lamu, wa astaghfiruka limaa laa a’lamu.

Oh Allah! Mi rifugio in Te dal associarTi consimili consapevolmente e cerco il tuo perdono per quello che ho fanno inconsapevolmente.”
 [Riportato in al-Adab al Mufrid di al-Bukhari.]

Il fatto che un musulmano sia veramente preoccupato per le sue reali intenzioni è una prova sufficiente del fatto che è sincero. Fintanto che rinnoverà le sue intenzioni quando altri motivi per adorare Dio si insidieranno nel suo cuore, sarà sicuro. Non dubitate della comprensione, della misericordia e del perdono di Allah subhanahu wa ta'ala.


Ecco la versione completa degli altri ahadith citati in questa spiegazione:

La moglie del profeta Umm Abdullah Aisha (Allah si compiaccia di lei) riferisce: il Messaggero di Allah (pace su di lui) ha detto: "Qualsiasi azione non conforme ai nostri insegnamenti sarà respinta."

Registrato da al-Bukhari e Muslim

Abu Abdullah an-Numan figlio di Bashir (Allah si compiaccia di lui) riferisce di aver sentito dal Messaggero di Allah (pace su di lui) dire: "Ciò che non è lecito è evidente e ciò che è illecito è evidente. Tra i due termini esistono elementi di dubbio che molta gente non conosce. Chi evita il dubbio preserva la sua religione e il suo onore. Chi cade nel dubbio cade nell'illecito, come il pastore che pascola le sue pecorelle intorno ad un terreno che non gli appartiene rischia di entrarvi. In verità, ogni sovrano possiede terre limitate; quelle di Allah sono le limitazioni che Egli stesso pone. Orbene, nel corpo c'è un pezzo di carne che se è sano rende tutto il corpo sano, ma se è deteriorato tutto il corpo è deteriorato; e questo è il cuore."

Registrato da al-Bukhari e Muslim

Abu Abdulrahman Abdullah ibn Masud (Allah si compiaccia di lui) ha detto: Il Messaggero di Allah (pace su di lui) ha riferito: "Il concepimento di ciascuno di voi nel ventre di sua madre, si compie in quaranta giorni sottoforma di seme, poi come grumo di sangue per uno stesso periodo e come pezzo di carne per pari tempo. Dopo gli viene inviato l'angelo che gli soffia lo spirito di vita e gli ordina
quattro parole prescritte: il suo sostentamento, il termine della sua vita, le sue azioni e la sua infelicità o felicità. Giuro su Allah, oltre il quale non c'è altro Dio, che anche chi agisce come la gente del Paradiso tanto da non esserci che la distanza di un braccio tra lui e il Paradiso, sarà sopraffatto da quanto è prescritto e agirà come le genti dell'Inferno e in esso entrerà. Chi agisce come le genti dell'Inferno, tanto da non esserci che la distanza di un braccio tra lui e l'Inferno sarà sopraffatto da quanto è prescritto e agirà come le genti del Paradiso e in esso entrerà."

Registrato da al-Bukhari e Muslim

Abu Huraira (Allah si compiaccia di lui) riferisce di aver sentito dire dal Messaggero di Allah (pace su di lui) : "Allah Onnipotente è buono e accetta solo ciò che è buono. Allah ha ordinato ai credenti di fare ciò che Egli ha comandato ai Messaggeri. L'Onnipotente ha detto: O messaggeri! Mangiate le cose buone e lecite e fate il bene (1). E ancora: O voi che credete! Mangiate le cose buone e lecite che vi abbiamo fornito ( 2 ). Poi citò il caso dell'uomo che avendo fatto un lungo viaggio, scarmigliato e impolverato, tende le mani al cielo dicendo: O Signore! O Signore! Il suo cibo è illecito, la sua bevanda è illecita, le sue vesti sono illecite; si è nutrito illecitamente. Come può essere esaudito!

1. Cor XXIII,51 2. Cor II,172

Registrato da Muslim

Abu Huraira (Allah si compiaccia di lui) riferisce di aver sentito dire dal Profeta (pace su di lui): "E' da buon musulmano evitare ciò che non ci riguarda"

Riportato nel Sunan at-Tirmidhi e nel Sunan ibn Majah.


Questa è la traduzione dall'inglese all'italiano della spiegazione del suddetto hadith presente sul sito Islam Today (ormai offline) fatta dallo Sheikh Salman al-Ouda